L'idea di un ventitreenne che ha cominciato a diffondere i suoi prodotti a base di canapa legale nelle tabaccherie. Ora lancia 40 negozi in tutta Italia: "Puntiamo su qualità del fiore e rispetto delle regole"
L'insegna è quella di sempre: «Augusta, musica… dal 1852». Un tempo sugli scaffali in legno di questa storica bottega di via Po, a due passi da piazza Castello e dal Teatro Regio, si vendevano articoli musicali. Da settembre non ci saranno più i vinili da collezione e nemmeno i capi di abbigliamento della boutique Frav che li avevano sostituiti. Al loro posto ecco infusi, cosmetici e alimenti a base di cannabis a basso contenuto di Thc, il principio attivo considerato psicotropo, il cui commercio è disciplinato dalla legge 242 del 2016.
Sulle confezioni campeggerà il logo di un furgoncino con una pianta di canapa e la scritta «Cannabidiol Distribution». È il marchio dell’azienda fondata a novembre 2017 da Luca Fiorentino, un torinese di 23 anni che si è messo in testa di sfatare il tabù della canapa sativa. «Ho iniziato a fare il giro dei tabaccai proponendo i miei prodotti – racconta – All’inizio erano scettici, poi uno dopo l’altro hanno deciso di acquistarli. Ormai sono articoli basici delle tabaccherie, un po’ come gli accendini e le cartine. Fino all’anno scorso era impensabile».
“The self made man” in versione torinese: l’uomo che si è creato un business dal nulla, iniziando a coltivare piante di cannabis e a confezionare fiori e derivati, neanche dodici mesi dopo ha un team di 14 dipendenti e 31 agenti di commercio. La sua canapa ha fatto il giro del Paese e oggi è esposta in oltre 800 rivenditori in tutta Italia. Duecento soltanto in Piemonte, di cui 90 a Torino.
Ma il piccolo impero delle foglie a punta è in continua espansione: nei prossimi mesi la Cannabidiol Distribution aprirà 40 negozi nelle principali piazze italiane. Sotto la Mole saranno tre: oltre a quello in via Po, inaugureranno un coffee shop in piazza Vittorio, accanto al cocktail bar “La Drogheria”, e uno in corso Casale, all’angolo con via Figlie dei Militari. «La cannabis light suscita scalpore – spiega Fiorentino – Basti pensare alle decine di persone che si sono fermate a fotografare le vetrine del nostro prossimo punto vendita in corso Casale: da alcune settimane abbiamo esposto i cartelli e questo ha incuriosito i passanti».
Ma cosa contraddistingue la Cannabidiol Distribution rispetto ai competitor che hanno già messo radici in città? «Siamo tra i pochi a coltivare direttamente – puntualizza Fiorentino – A Torino abbiamo due laboratori indoor: puntiamo molto sulla qualità del fiore e siamo attenti a rispettare la normativa. Per questo facciamo analizzare i nostri prodotti al centro antidoping dell’ospedale Amedeo di Savoia».
Shampoo, creme, vaporizzatori, oli, saponi, ma anche pasta, caffè e la gadgettistica, imprescindibile per la diffusione del brand. Tutti gli articoli sono a basso contenuto di Thc, il principio attivo della cannabis che provoca alterazione e assuefazione - in Italia consentito in una percentuale compresa tra lo 0,2% e lo 0,6% - e ad alto livello di Cbd, il principio attivo rilassante in grado di combattere ansia, insonnia e altri disturbi quotidiani. Eppure, lo scorso giugno, il Consiglio Superiore di Sanità ha espresso perplessità sulla vendita di prodotti contenenti infiorescenze di canapa, sottolineando come il Thc possa essere pericoloso anche a piccole dosi. «Si tratta di un’ipotesi che riguarda le donne incinte e gli anziani», commenta Fiorentino, per nulla preoccupato dal parere del Css. Anzi, il fondatore della Cannabidiol Distribution rilancia. «Mi piacerebbe sviluppare progetti sociali. Per esempio vorrei invitare nei nostri coltivi i ragazzi delle scuole per sensibilizzare sui benefici della canapa. Alla fine, il fumo è l’uso più sciocco che si possa fare».
by FEDERICO PARODI